La chiamata della sostenibilità alle imprese

A cura di Ada Rosa Balzan, esperta e docente di strategie di sostenibilità, amministratore delegato di ARB SBPA

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Se fino a prima del Covid si ragionava di sostenibilità in azienda come un qualcosa in più da fare, oggi è essenziale averla nella gestione quotidiana.

La pandemia ha accelerato questo percorso grazie a tutta una serie di cambiamenti importanti avvenuti a livello internazionale, e le aziende italiane non possono restare indietro su questo tema. Da luglio 2021 l’Autorità Bancaria Europea ha introdotto le linee guida per la concessione di nuovi crediti ma anche per il monitoraggio di quelli esistenti su valutazione di criteri di sostenibilità, riguarda tutti anche le piccole imprese dover dimostrare in concreto cosa si sta facendo a riguardo altrimenti si rischia di non vedersi concesso il credito o di avere un tasso di interesse più elevato. Una analisi di sostenibilità è una analisi di gestione dei rischi in azienda, è un aspetto di solito che non si associa ai rischi ma invece tutto ciò che ruota attorno alla finanza sostenibile si fonda su questo. Tra pochi mesi entrerà in vigore anche la nuova direttiva europea sull’obbligo del bilancio di sostenibilità che riguarderà per la prima volta le imprese non quotate.

Pnrr - pmi academy

Nel PNRR, il piano di rilancio e resilienza italiano, troviamo già tutta una serie di requisiti sulla sostenibilità necessari per ottenere l’accesso a questi fondi. Ultimo punto ma non meno importante, essendo il tessuto imprenditoriale del nostro paese costituito per lo più da PMI che sono fornitori di aziende più grandi, molte di esse stanno chiedendo alla propria catena di fornitura evidenze sui temi della sostenibilità, come la gestiscono, come la misurano. Da questa breve sintesi di scenario attuale si comprende che la sostenibilità è una necessità primaria da affrontare. Forse è opportuno fare un passo indietro andando a definire bene cosa si intende con il termine sostenibilità, perché purtroppo ancora oggi soprattutto nel nostro paese, sostenibile è ancora molto sbilanciato e letto quasi esclusivamente come sinonimo di green e di  energie rinnovabili. In realtà quando si utilizza il termine sostenibilità si considerano sempre compresenti le sue tre anime ambientale, sociale e governance: i famosi criteri ESG con riferimento anche ai 17 obiettivi delle Nazioni unite contenute nell’agenda 2030, gli SDGs (sustainable development goals).

Sasb

Se prendiamo l’organizzazione no profit SASB (Sustainability Accounting Standards Board) quale riferimento mondiale dell’analisi dei rischi finanziari utilizzata anche da Blackrock, che è il più grande fondo al mondo di raccolta, SASB sottolinea che delle 26 ESG solo 6 sono ambientali mentre le altre 20 si suddividono in 10 sociali e 10 di governance. E’quindi essenziale che in un’analisi di sostenibilità consideriamo sempre anche gli aspetti sociali interni ed esterni all’azienda e la nostra governance perché soprattutto nelle realtà italiane si fanno spesso delle attività sostenibili in modo inconsapevole. Ci sono cioè delle abitudini consolidate di gestione della propria azienda attente alle persone e al territorio che rientrano nei temi della sostenibilità ma che spesso l’imprenditore non identifica come valore sostenibile perché “ha sempre fatto così”. Un primo punto che emerge come urgente e importante è proprio fare cultura di che cosa sia la sostenibilità, chiarendo che cosa si può identificare come sostenibile e quali sono i temi materiali, cioè quelli più rilevanti, a seconda dei settori di appartenenza. Facciamo alcuni esempi partendo dall’agroalimentare: spesso ci troviamo di fronte al termine biologico come sinonimo di sostenibile ma in realtà è sbagliato. Si può avere un prodotto sostenibile che non è biologico e viceversa avere un prodotto biologico che non posso definire sostenibile.

Prodotto biologico si riferisce al protocollo di coltivazione che si esegue in campo ma se utilizzo manodopera non in regola, senza contratto per il raccolto, quello sarà un prodotto biologico ma non sostenibile perché manca l’aspetto sociale della sostenibilità di rispetto e tutela dei lavoratori.

La sostenibilità è diventata il mainstream di tutte le attività produttive e non solo.

Turismo sostenbile pmi academy

Nel turismo si parla da tempo di turismo sostenibile ed infatti il 2017 era già stato dichiarato “Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo” dalle stesse Nazioni Unite che volevano con questa scelta sottolineare la direzione da prendere al comparto turistico verso la sostenibilità per i territori tutelandone la loro unicità non solo paesaggistica-ambientale ma anche culturale ed enogastronomica, per l’economia locale, per le persone del luogo e per i turisti stessi.Nel medesimo anno è uscito in Italia il primo Piano strategico del turismo che vede la sostenibilità come base fondamentale di questa pianificazione nazionale che arriva fino a fine 2022. Considerando un altro settore centrale in Italia, la moda, sta puntando sempre di più sulla sostenibilità sia con la ricerca di materie prime a basso impatto ambientale ma anche con una grandissima attenzione alla propria supply chain e a tutti i lavoratori in essa presenti in ogni parte del mondo con una responsabilità sociale nei loro confronti diffusa di tutela dei diritti umani, di contratti di lavoro, di salari dignitosi. Tutto ciò corrisponde a una nuova esigenza di domanda del mercato: i consumatori tendono a prediligere e a spendere di più per prodotti e servizi che si definiscono sostenibili in quanto sentono con questa scelta di concorrere a dare il proprio contributo per il miglioramento del mondo. Ecco che nel marketing della sostenibilità non si parla più di prezzo ma di credito valoriale, quel quid in più che il consumatore è disposto a pagare per un prodotto che ha caratteristiche di sostenibilità.

Sono consumAttori sempre più attenti e informati, non è più sufficiente per loro un claim che qualche modo richiami il tema della sostenibilità. Approfondiscono le informazioni dichiarate dall’azienda e se non corrispondono al vero si attivano utilizzando anche i canali social per smentire tali dichiarazioni. In particolare le nuove generazioni sono molto più sensibili e conoscono meglio i temi della sostenibilità e pretendono che le aziende lo siano, non è più per loro un’opzione.

Da questo studio realizzato da ARB SBPA, start up innovativa trentina, di come sia in costante crescita sul web la presenza dell’argomento “ environmental, social and corporate governance”. Se a inizio 2017 si registra un valore che ti poco si discosta dallo zero, a fine 2021 vediamo come il trend sia in continua crescita.

 

bussola imprenditore

Viene richiesto un impegno autentico sulla sostenibilità, il green ma anche il social washing viene punito con un colpo enorme sulla credibilità e sulla reputazione della azienda, è un danno economico e di immagine spesso molto difficile da recuperare. La prima sentenza italiana di green washing emessa pochi mesi fa ha proprio sottolineato come ogni affermazione deve basarsi su dati scientifici e veritieri.

Il Tribunale ha imposto all’azienda non solo di pubblicare la sentenza integrale sul proprio sito Internet ma addirittura di inviarla via mail ai loro principali clienti. E’ un segno molto forte del cambiamento dei tempi e del fatto che non è più tollerato prendere alla leggera il tema della sostenibilità quindi la regola numero 1 è: “prima concretamente fare, poter dimostrare e poi comunicare”. Tutto deve basarsi sulla dimostrazione di quanto viene detto e quindi sulla misurazione di ciò che viene descritto. Robert Kaplan, docente alla Harward Business School, sostiene che “Non potete gestire quello che non potete misurare e questo non vi permette di migliorare il vostro successo aziendale” La sostenibilità è una scienza esatta si basa su misurazioni su strumenti internazionalmente riconosciuti andiamo quindi a scardinare un’ulteriore concetto errato che la sostenibilità sia un qualcosa di astratto un mero principio etico. La sostenibilità entra nel quotidiano della gestione di un’azienda è uno strumento indispensabile, soprattutto nel 2022 ormai imprescindibile.